Chi effettua la diagnosi
Quando un bambino manifesta difficoltà persistenti e sospette negli apprendimenti è indispensabile richiedere celermente una valutazione specialistica, compiuta da figure professionali adeguatamente formate (Psicologo e Neuropsichiatra Infantile), che rispetti determinati requisiti scientifici. Presso il nostro Studio la diagnosi viene eseguita in conformità alle linee guida indicate dalla Consensus Conference del 2007 e dal PARCC (Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference) del 2011, ovvero:
- presenza di un’equipe multidisciplinare (Psicologo e Neuropsichiatra Infantile, all’occorrenza affiancati da Logopedista e Psicomotricista);
- applicazione di un protocollo diagnostico condiviso dalla comunità scientifica;
- stesura di una relazione completa e dettagliata che comprenda:
- anamnesi fisiologica, familiare e medica, finalizzate ad accertare la presenza di fattori di rischio;
- descrizione del profilo neuropsicologico;
- esplicitazione delle prove testologiche eseguite, con relativi punteggi ottenuti dal soggetto esaminato e confronto con il campione normativo di appartenenza;
- ipotesi diagnostica con riferimento alle categorie nosografiche indicate nei manuali ICD-10 e DSM 5;
- eventuale progetto riabilitativo;
- indicazioni per la Scuola, ed in particolare suggerimenti per la stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP).
In quanto tempo si effettua la diagnosi
Generalmente, presso il nostro Studio, l’accertamento diagnostico prevede 4 incontri così strutturati:
- contatto telefonico: prima analisi della domanda e determinazione del primo appuntamento;
- primo incontro: raccolta anamnestica e visita neurologica, somministrazione prima parte della batteria neuropsicologica;
- secondo incontro: somministrazione seconda parte della batteria neuropsicologica;
- terzo incontro: eventuali altre visite specialistiche;
- quarto incontro: restituzione e consegna relazione alla famiglia.
Per noi, inoltre, è fondamentale pianificare incontri con le altre figure professionali che hanno in carico lo specifico utente (insegnanti, pediatri di famiglia, tutor, ecc.), affinché si possa realizzare un progetto multidisciplinare, necessario alla presa in carico del soggetto con DSA.
Quando effettuare la diagnosi
La formulazione della diagnosi di DSA può essere posta solo se il soggetto ha concluso il programma di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (fine II primaria) e di calcolo (fine III primaria). Tuttavia è possibile, ed auspicabile, individuare alcuni fattori predittivi dei DSA, già presenti in epoca prescolare. Un genitore che sospetta la presenza di tali difficoltà in questa fase dello sviluppo (precedente alla II elementare) può richiedere un accertamento clinico finalizzato a valutare il funzionamento dei prerequisiti della letto-scrittura e del calcolo. Da un punto di vista prettamente clinico, ciò assume grande importanza: esiste, infatti, un periodo sensibile chiamato “finestra evolutiva” in cui l’attività di acquisizione dei processi sottostanti alla lettura, alla scrittura e al calcolo ha massima efficacia (in seguito tende a ridursi rapidamente fino a scomparire). Avviare percorsi di potenziamento in questa fase può favorire una prognosi migliore.